di Patrizia Lùperi
Ospitiamo nella nostra stanza virtuale un racconto breve della giovane scrittrice Alessandra Sciacca Banti dal titolo "Spazio vitale"
Stamattina, come tutte le mattine, mi sono alzata alle 6 per andare al lavoro come responsabile della comunicazione di una casa farmaceutica. Devo dire che da quando è entrato in azione il nuovo direttore dell'Azienda per i trasporti cittadina, le cose vanno meglio. Io sono una fanatica del diritto al benessere e alla salute. Credo di esserlo diventato dopo che da quattro anni mi occupo di inchieste sulla salute umana, pubblicizzo medicine, tengo contatti con i professori universitari e medici ospedalieri, curo la redazione di opuscoli specialistici o divulgativi, brochure per convegni scientifici. Tutto per difendere il diritto alla salute. Certe volte si tratta anche di business e di mentire, inventare, manipolare.Questa storia del controllore dello spazio vitale mi sembra giusta nei fini: dare la possibilità a ogni viaggiatore di stare tranquillo e non subire aggressioni di qualunque tipo siano, anche batteriche. Tuttavia non mi piace che il controllore, che ogni mattina è sempre lo stesso, con il soprabito nero e la valigia con quella specie di metal derector, venga a misurare lo spazio che c'è tra i viaggiatori come se fosse il padrone della metropolitana.I viaggiatori non lo sopportano e ognuno ha sempre un'aria più infastidita di quando si doveva fare attenzione a non pestarsi i piedi.La metropolitana è diventata più grande perché il sindaco ha messo a disposizione i fondi per l'ampliamento, un ampliamento fantascientifico, per migliorare la qualità del servizio.La qualità è davvero migliorata? I viaggiatori hanno volti tristi all'apparire del controllore.Io sola sono soddisfatta, ma per deformazione professionale.
Pubblicato
martedì 26 agosto 2008
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